Il gas naturale è stato il protagonista del 2022 con un forte aumento del prezzo in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina. Anche se il prezzo è ora lontano dai massimi raggiunti ad agosto, lo spread NGQ23-NGU23 è vicino ai massimi degli ultimi 32 anni, come mostra il grafico del Continuous histogram.
Non solo. Sempre negli ultimi 32 anni, in solamente quattro sessioni lo spread ha chiuso a un prezzo superiore a quello attuale. Che il prezzo dello spread sia elevato lo si intuisce anche dal grafico stacked (impilato).
Un altro aspetto interessante è fornito dalla struttura a termine in backwardation e con le medie a 5 e 15 anni che hanno i due futures con lo stesso prezzo e prossimi a un ritorno in contango.
Lo spread ha anche una stagionalità ribassista che va da gennaio ad aprile anche se, chi fa spread trading o semplicemente lavora con le materie prime sa bene, una stagionalità ha poco valore se messa a confronto con particolari fattori endogeni, come una guerra.
Tenendo sempre presente che un inverno più o meno rigido fa una grande differenza sul prezzo del gas naturale, lo spread è sicuramente interessante e da monitorare. Tuttavia, in circostanze come queste non è mai facile individuare il livello dove aprire l’operazione. L’errore di anticipare troppo un trade e trovarsi poi in difficoltà è molto comune.
Una volta lessi un consiglio molto utile, “meglio prendere una piccola parte di un lungo trend che una grossa parte di un breve trend”. Era un invito a non cercare di comprare sui minimi e vendere sui massimi, in particolar modo in situazione come quella dello spread NGQ23-NGU23.
Il gas naturale è stato il protagonista del 2022 con un forte aumento del prezzo in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina. Anche se il prezzo è ora lontano dai massimi raggiunti ad agosto, lo spread