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Che cos’è il COT e come utilizzarlo

Nelle ultime settimane sono stato molto occupato con la stesura del mio ultimo libro e ho tralasciato tutto il resto, incluso il trading. Sto recuperando il tempo perso aggiornando il sito e rispondendo alla posta. In particolare ho ricevuto messaggi e domande sul COT, soprattutto su come deve essere interpretato.

Con questo articolo desidero rispondere alle persone che mi hanno scritto e a tutti coloro che hanno dubbi su come utilizzare il Commitments of Traders (COT).

Uno degli aspetti più importanti che riguardano le materie prime è vedere e conoscere come sono divise le posizioni che detengono le istituzioni finanziarie (soggetti che speculano sul mercato) e gli operatori (coloro che lavorano con una materia prima e accedono al mercato a scopo di copertura).

Questo è possibile grazie alla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) che ogni settimana (solitamente il venerdì) rilascia un report, il Commitments of Traders (COT). Il report riporta i dati di mercato relativi al martedì precedente, quindi leggermente in ritardo ma questo non è un problema.

Nel report vengono riportate, per ciascuna materie prima, le posizioni long e short detenute da ciascun partecipante al mercato, come sotto riportato:

  • Producer/Merchant/Processor/User: un’entità che si impegna prevalentemente nella produzione, lavorazione, imballaggio o trasporto di una merce fisica e utilizza i mercati a termine per gestire o coprire i rischi associati a queste attività.
  • Swap dealer: soggetti di natura finanziaria che utilizzano i mercati dei futures per gestire o coprire il rischio associato a operazioni di swap (cioè operazioni con le quali si scommette sul futuro andamento di determinate materie prime). Le controparti dell'operatore di swap possono essere trader speculativi, come gli hedge fund, o clienti commerciali tradizionali che stanno gestendo il rischio derivante dalle loro transazioni nella materia prima fisica.
  • Money manager: soggetti di natura finanziaria (banche, hedge funds, emittenti di prodotti indicizzati sulle materie prime (ETCs), Commodity Trading Advisors (CTA), ecc.) che assumono posizioni long o short a scopo d’investimento.
  • Other reportables: tutti gli altri soggetti che non rientrano nelle categorie sopra ma che sono tenuti a dichiarare le proprie posizioni.

Nella figura sotto potete vedere il COT del mais rilevato il 7 dicembre 2021 relativa ai soli futures nel formato short. La CFTC rilascia anche un formato long e una versione dove aggrega alle posizioni sui futures anche quelle sulle opzioni.

Tutti i soggetti presenti nel COT, quindi, sono tenuti a dichiarare le posizioni detenute se queste superano un certo quantitativo chiamato Reporting level. Il Reporting level è stabilito dalla CFTC e viene aggiornata nel tempo.

I piccoli trader e investitori non sono tenuti a dichiarare le proprie posizioni in quanto molto difficilmente superano i livelli visti sopra.

Adesso, la suddivisione dei soggetti che avete visto è quella che viene definita disaggregata. Esiste anche una “versione” che aggregata i quattro soggetti in soli due come segue:

Commercial = Producer/Merchant/Processor/User + Swap dealer

Non-Commercial o Large Traders = Money manager + Other reportables

  • Commercial sono i veri esperti. Conoscono il reale valore (prezzo) di una materia prima, l’effettiva domanda e offerta ed eventuali problematiche. Si muovono in controtendenza, comprando sui minimi e vendendo sui massimi.
  • Non-Commercial o Large traders (banche, hedge funds, Commodity Trading Advisors, ecc.); trend followers che utilizzano i futures come strumenti speculativi a puro scopo di lucro.
  • Nonreportable Positions. Piccoli speculatori che non detengono una posizione sufficientemente grande da poter essere segnalati alla CFTC. Tendono a seguire i Non-Commercial.

Sotto potete vedere lo stesso COT del mais rilevato il 7 dicembre 2021 visto sopra ma nella versione Legacy (aggregato).

Vediamo adesso come leggere e utilizzare il COT.

Indipendentemente dal tipo di rapporto utilizzato, per ogni categoria viene riportato il numero dei contratti long e short. In questo modo, si può subito capire se gli operatori siano tendenzialmente rialzisti o ribassisti.

Spreading e Spreads riportano il numero dei contratti detenuti in spread. Cioè quelle posizioni bilanciate create con l’acquisto di un futures e la contemporanea vendita di un altro futures ma con differente consegna (scadenza). Quindi, è facilmente realizzabile che il dato riporta solo gli spreads Intramarket (per chi non è pratico dello spread trading, uno spread Intramarket si costruisce acquistando e vendendo futures della stessa materia prima, ma con differenti consegne).

Changes from riporta la variazione rispetto al report della settimana precedente.

Percent of Open Interest Represented by (FOR) Each Category of Trader riporta la percentuale di open interest detenuta da ciascuna categoria.

Number of Traders in Each Category riporta il numero di operatori in ciascuna categoria. È doveroso fare una precisazione. Come anche riportato dalla CFTC, il numero di operatori in ciascuna categoria in genere supera quello effettivo dal momento che gli operatori in spread potrebbero essere presenti anche nelle posizioni long e short.

Il totale dell'interesse aperto riportato, dato che ogni posizione lunga corrisponde a una posizione corta, si ottiene sommando le posizioni lunghe o corte in ogni categoria, come si può vedere nell'esempio sopra con il mais:

Open Interest Long = 482.428 + 157.271 + 663.484 + 127.218 = 1.430.401

Open Interest Short = 71.614 + 157.271 + 1.031.357 + 170.159 = 1.430.401

Le stesse informazioni le ritrovate nel formato long del report, sia Legacy che disaggregato.

Così come sono riportate, queste informazioni ci dicono poco. Non ci consentono di comprendere il reale comportamento dei vari soggetti. Quello che dovete fare è riportare i dati su un grafico e confrontarlo con quello del prezzo.

Fortunatamente non dovete fare voi questa operazione, ci sono siti e software che offrono gratuitamente questi grafici. Personalmente utilizzo l’app di SpreadCharts che, oltre ad essere gratuita, reputo sia la migliore per analizzare un futures o uno spread.

Okay, tutto questo è interessante, ma come utilizzo queste informazioni nel mio trading? Erroneamente da quanto si pensa, il COT non è un qualcosa che dà dei segnali di acquisto o di vendita, ma fornisce solo delle indicazioni del sentiment dei principali soggetti del mercato, anticipando spesso le inversioni di trend. Quindi, il COT va interpretato e valutato assieme all’andamento dei prezzi e ad altri importanti dati.

Un altro aspetto importante, per esperienza, è che il COT non riveste la stessa importanza per tutte le materie prime. Io lo utilizzo solo per le granaglie e i coloniali. Do uno sguardo anche a quello del rame, essendo uno dei metalli non ferrosi molto trattato dalla società d’investimento con cui collaboro, ma per le restanti materie prime tendo ad ignorarlo. Potete voi stessi avere conferma di ciò guardando il COT dell’oro o del gas naturale.

Dunque, per rispondere un po’ alle domande che mi sono state fatte, il COT rappresenta una freccia in più nel vostro arco, un ulteriore aspetto da aggiungere alla vostra analisi, ma non prendetelo come il Santo Graal. Dovete valutarlo insieme all’open interest e raffrontarlo con l’andamento dei prezzi.

Per concludere, vi mostro un paio di modi in cui il COT mi fornisce delle probabili inversioni del trend

Eccesso acquisto/vendita. Ci sono livelli della posizione netta oltre i quali abbiamo un eccesso di posizioni long o short. Eccessi che possono continuare anche per diversi mesi, quindi il fatto che la posizione netta sia sopra o sotto determinati livelli non ci dice nient’altro che il sottostante è fortemente acquistato o venduto. Solo un ritorno a livelli più normali fornisce un segnale di una probabile inversione del trend.

Per maggiore chiarezza vi mostro un esempio; sotto potete vedere il grafico degli ultimi 20 anni del caffè. Nella parte superiore il COT con la posizione netta degli Speculators e in quella inferiore il grafico continuo.

Grafico del caffè con la posizione netta (SpreadCharts.com)

Per prima cosa, la posizione netta è data dai contratti long meno quelli short. Poi, come vedete ho tracciato due linee orizzontali, una blu di supporto (-20K), una rossa di resistenza (40K). Di tanto in tanto la posizione netta scende sotto il supporto o sale sopra la resistenza, il che significa che gli Speculator sono fortemente ribassisti o rialzisti.

In queste situazioni non conviene assolutamente aprire posizioni cercando di individuare un livello dove il trend possa invertire. Le probabilità di andare in contro a una forte perdita sono elevate. Conviene, invece, attendere che la posizione netta risalga almeno a -15K, dopo essere scesa sotto la linea blu, o scenda perlomeno a 30K, dopo essere salita sopra la linea rossa, prima di aprire un’operazione.

Questi livelli ovviamente variano a seconda della materia prima.

Divergenze. Un altro aspetto che mi dà un campanello d’allarme è la divergenza tra prezzo e posizione netta. Significa che le mani forti stanno perdendo interesse e che è molto probabile assisteremo a un’inversione del prezzo.

Un esempio lo potete vedere sotto con la soia.

Grafico della soia con la posizione netta (SpreadCharts.com)

Il prezzo della soia ha continuato a salire molto durante la discesa della posizione netta degli Speculators e questo fa ben comprendere come sia difficile capire quando il trend ha iniziato la sua inversione. In questi casi non è possibile fissare delle regole, conta molto l’esperienza e la conoscenza della materia prima e della situazione generale dei mercati.

Questo è dunque il Commitments of Traders (COT). Probabilmente qualcuno di voi sarà rimasto deluso, si aspettava qualcosa di diverso, di più facile da utilizzare con segnali chiari. Purtroppo non è così. Il COT è un importante dato che però deve essere valutato, interpretato e poi inserito in un contesto più grande, quello dell’analisi che state facendo.

Con questo articolo desidero rispondere alle persone che mi hanno scritto e a tutti coloro che hanno dubbi su come utilizzare il Commitments of Traders (COT)

David Carli
David Carli
David è un analista finanziario con oltre 30 anni di esperienza, di cui due come gestore di fondi, specializzato in valute e materie prime. È autore di diversi libri di successo sul trading e sui mercati finanziari.

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