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Economia, Eur-Usd, Rame

Quest’oggi farò una panoramica analizzando la situazione (macro) economica attuale e dei mercati. Parto con il dato tedesco di questa mattina, quello dei Factory Orders: -7,7%. Il dato misura il cambiamento nel valore totale dei nuovi ordini di acquisto piazzati ai produttori sia per beni durevoli che non durevoli. È un indicatore principale della produzione. Eur-Usd, -70 pips alle 11 a Londra, mostra la reazione dei mercati.

Non penso di sbagliare se scrivo le parole “Game Over” nella partita Europa-Stati Uniti. Le due economie viaggiano ormai su due binari non più paralleli. L‘Europa è molto lontana dal vedere una ripresa economica mentre negli Stati Uniti, se le previsioni degli analisti sui dati sul lavoro di venerdì saranno rispettate, nella prossima riunione della Fed Powell annuncerà l’inizio del tapering.

La ripresa negli USA è già cominciata; il tempo di vaccinare la parte di persone mancante per arrivare all'immunità di gregge e ripartirà a pieno regime. L’unica incognita rimane l’inflazione che potrebbe portare a un forte calo del dato che realmente mi preoccupa: i consumi.

Su quest’argomento, i clienti della società d’investimenti con la quale collaboro sono divisi. C’è chi pensa, come il sottoscritto, che siamo solo all’inizio, e chi crede che l'inflazione sia dovuta a una carenza di offerta e per questo sarà temporanea (in linea con quanto sostenuto da Powell). Io reputo che questo attendismo possa creare problemi agli Stati Uniti

Eur-Usd si sta dirigendo verso il mio primo target e che avevo indicato in un analisi del primo di febbraio (puoi leggerla qui) in area 1.13000/1.13500. Sarà solo questione di tempo prima che la coppia di valute la raggiunga.

L’unica valuta che nelle ultime settimane ha tenuto testa al dollaro americano è stato lo Yuan. Sotto il grafico Usd-Cnh.

Il grafico mostra come negli ultimi quattro mesi la coppia di valute abbia lateralizzato. Questo significa che, proprio come il biglietto verde, lo Yuan si è rafforzato contro tutte le altre principali valute, mostrando un economia cinese in salute (anche se gli ultimi dati non sono stati brillanti) e che per il momento non risente della questione Evergrande (sembra quasi che spaventi più il resto del mondo che la Cina).

Vengo adesso al rame che, assieme ai suoi fratelli metalli non ferrosi, è un termometro della salute dell’economia mondiale. Lo faccio mostrandovi un grafico, quello delle scorte al London Metal Exchange (LME).

Vi mostro questo grafico in quanto non è un dato reale. So che molti lo prendono per buono ma rispecchia solo una faccia della medaglia. L’altra faccia della medaglia è costituita da un dato che quasi nessuno conosce, i Cancelled Warrants.

I Cancelled Warrants (CWs) sono importanti in quanto rappresentano la parte di scorte di metallo che potrebbero non essere più disponibili nei magazzini del LME, e che sono prenotate per la rimozione o la spedizione a breve. Queste informazioni sono un indicatore della domanda fisica del metallo. Un aumento dei CWs suggerisce una domanda di mercato più forte.

Le scorte di magazzino è un barometro significativo per gli investitori, c'è una relazione inversa tra gli inventari e i prezzi, poiché il movimento delle rimanenze influenza la direzione futura dei prezzi. Un forte calo delle scorte, ad esempio, implica che la domanda sta aumentando con meno offerta.

Oggi 6 ottobre 2021, le scorte di rame sono calate di 9.625 tonnellate a 202.500 tonnellate. Ci sono stati 10.000 nuovi Cancelled Warrants che uniti ai precedenti porta il dato a 111.775 tonnellate. Dunque, il dato reale delle scorte al LME di rame è di 90.725 tonnellate. Sotto potete vedere tutto questo tradotto in un grafico.

In rosso il grafico del prezzo del rame, in arancio le scorte LME, in verde le scorte reali (il grafico non è aggiornato, mancano i 10.000 CWs di oggi da togliere) e in viola i CWs.

Quindi attenzione al rame perché basterebbe nella giornata giusta un calo delle scorte di 20.000 o 30.000 tonnellate ufficiali (non di CWs) per far scoppiare una bomba al rialzo. E questo implicherebbe lo stesso movimento anche al rame quotato al Comex.

La messa all’asta di oltre 400 mila tonnellate di rame da parte della Cina a giugno ha terminato il suo effetto. Il cash 3 mesi come differenziale di prezzo, in contango fino a pochi giorni fa, adesso mostra una leggera backwardation.

Quello che sta succedendo al rame è comune a molte materie prime. C’è stata una flessione senza precedenti nel 2020, causata dall'epidemia di coronavirus e dai lockdown, che ha creato le condizioni per un boom nel 2021/22. Il risultato è stato un forte calo della produzione mondiale che, una volta ripresa l'attività economica globale, non è stata più in grado di soddisfare la domanda.

Quest’oggi farò una panoramica analizzando la situazione (macro) economica attuale e dei mercati. Parlerò di Eur-Usd, Usd-Cnh, rame e altro ancora.

David Carli
David Carli
David è un analista finanziario con oltre 29 anni di esperienza (due anni come gestore di fondi) in valute e materie prime. Collabora con un'importante società europea di investimenti in materie prime ed è autore di diversi libri di successo sul trading e sui mercati finanziari.

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