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Eur-Usd attraverso l’analisi dei tassi

Parlando con alcuni traders via e-mail, ho indicato il mio target di medio periodo di Eur-Usd a 1,16 e in questo articolo spiego le ragioni che mi hanno portato a questa conclusione attraverso l’analisi dei tassi d’interesse.

Parto con il dato forse più importante e seguito negli ultimi mesi, quello dell’inflazione. Lo faccio mostrandovi un grafico che riassume l’andamento dell’ultimo anno e mezzo dell’inflazione nell’Eurozona e negli Stati Uniti.

In blu l’andamento dell’inflazione nell’Eurozona, in nero quella negli Stati Uniti. Due andamenti differenti dovuti a una differente politica monetaria delle due banche centrali. Decisamente molto più aggressiva (hawkish) quella di Powell, più attendista quella della Lagarde. Ciò ha portato a un iniziale allargamento del differenziale tra i due tassi con conseguente crollo di Eur-Usd sotto la parità, toccando un minimo di 0,95358 come evidenziato nel grafico sotto.

In rosso il differenziale dei rendimenti dei bonds a 10 anni di Eurozona e Stati Uniti e in nero Eur-Usd. Potete facilmente vedere che le due linee, ad eccezione del periodo maggio/ottobre 2022 (dovuto per lo più all’incertezza sulla politica monetaria della BCE), sono ben correlate.

Da qualche mese, da novembre 2022 per la precisione, qualcosa è cambiato e può essere riassunto con il diverso andamento dell’inflazione, come avete visto nel primo grafico. Mentre infatti negli Stati Uniti l’inflazione sta tornando verso livelli più accettabili a seguito della politica monetari più aggressiva adottata da Powell con numerosi rialzi dei tassi, nell’Eurozona la situazione non è ancora a quei livelli e questo potrebbe portare Christine Lagarde a rimanere “hawkish” più a lungo.

A maggio è scontato un rialzo dei tassi di altri 50 punti base e non è detto sia l’ultimo. Se infatti in precedenza un tasso al 4% era considerato il target della politica monetaria della BCE, adesso ci sono analisti che vedono rialzi oltre quel livello. Tuttavia, questo “allarmismo” potrebbe anche rientrare con il prossimo dato del Consumer Price Index (CPI) dell’Eurozona in uscita mercoledì 19 aprile, con il dato preliminare uscito a fine marzo che ha visto l’inflazione scendere al 6,9%.

Negli Stati Uniti, è previsto un altro rialzo dei tassi di 25 punti base e molto probabilmente già nella riunione del FOMC del 3 maggio, come mostrato dai due grafici sotto.

30-day Fed Funds futures ZQJ23-ZQK23 (SpreadCharts.com)

A sinistra potete vedere il grafico del CME FedWatch che ad oggi da una probabilità del 78% di un rialzo di 25 punti base nella prossima riunione del FOMC e solo una probabilità del 22% che i tassi rimarranno invariati. A destra lo spread del 30-day Fed Funds futures ZQJ23-ZQK23, cioè costruito acquistando il contratto di aprile e vendendo quello di maggio. Spread che conferma un rialzo dello 0,25% dei tassi negli Stati Uniti a maggio.

Rialzo che dovrebbe essere l’ultimo, ma c'è dell'altro. Entro dicembre sono previsti due tagli dei tassi di 25 punti base (molto probabilmente nella seconda metà dell’anno) con un tasso americano che dovrebbe chiudere l’anno nel range 450-475 punti base. Sempre utilizzando il 30-day Fed Funds futures, potete vedere come lo spread ZQK23-ZQZ23, cioè costruito acquistando la scadenza di maggio e vendendo quella di dicembre, mostri proprio un calo dello 0,50% entro fine dicembre.

30-day Fed Funds futures ZQK23-ZQZ23 (SpreadCharts.com)

Di contro, nell’Eurozona i tassi dovrebbero quantomeno salire di altri 50 punti base, senza all’orizzonte nessun sentore di tagli futuri. Questo porterà i due tassi d’interesse a riavvicinarsi molto con conseguente rafforzamento dell’Euro sul dollaro americano.

Questa ovviamente è la situazione attuale. Se tra un giorno, una settimana o un mese le condizioni dovessero cambiare, le conclusioni potrebbero anche essere molto differenti. A tutto ciò, poi, c’è da aggiungere una completa analisi macroeconomica per avere una corretta visione delle due economie.

Concludo con il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen, che sabato ha dichiarato in un'intervista alla CNN che le banche potrebbero agire con maggiore cautela e ridurre ulteriormente i prestiti sulla scia dei recenti fallimenti bancari, forse annullando la necessità di ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. La Yellen ha anche aggiunto: "Penso che ci sia un percorso per far scendere l'inflazione mantenendo quello che tutti noi consideriamo un mercato del lavoro forte... E le prove che sto vedendo suggeriscono che siamo su questo percorso".

Parlando con alcuni traders via e-mail, ho indicato il mio target di medio periodo di Eur-Usd a 1,16 e in questo articolo spiego le ragioni che mi hanno portato a questa conclusione attraverso l’analisi dei tassi

David Carli
David Carli
David è un analista finanziario con oltre 30 anni di esperienza, di cui due come gestore di fondi, specializzato in valute e materie prime. È autore di diversi libri di successo sul trading e sui mercati finanziari.

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